La Commissaria all’emergenza nonché Presidente ad interim dell’Emilia Romagna ha annunciato la volontà di aumentare il CIS a 10 mila euro per i privati e a 20 mila euro per le imprese. Il 28 ottobre a Roma l’approvazione del Piano speciale degli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico.
Irene Priolo, Presidente ad interim della Regione Emilia-Romagna e Commissaria all’emergenza per l’alluvione di settembre, e il Colonnello Carlo La Torre, responsabile commissariale per la ricostruzione privata per l’evento del 2023 hanno incontrato le associazioni del Tavolo provinciale delle Associazioni d’impresa di Ravenna, per un confronto sollecitato dal documento sottoscritto sugli ultimi eventi meteorici. Era inoltre presente lo staff tecnico della Regione ER e il sindaco di Faenza Massimo Isola.
A fare gli onori di casa Mauro Neri presidente di Confcooperative Romagna, attuale coordinatore pro tempore del Tavolo, che ha ricevuto la presidente dell’Emilia Romagna insieme ai rappresentanti delle 14 Associazioni d’impresa – Agci, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confimi, Confindustria, Copagri, Legacoop e Terra Viva – che compongono il coordinamento ravennate. Neri ha ribadito la grave situazione territoriale causata da un anno di episodi alluvionali e la necessità di un cambio di passo per affrontare il futuro.
“Ringrazio la Commissaria all’emergenza Priolo e il Col. La Torre per la loro presenza a questo Tavolo. Le Associazioni che lo compongono – tutte le rappresentanze d’impresa della provincia – si riuniscono periodicamente per condividere problemi e cercare soluzioni – ha esordito il coordinatore pro tempore. Dopo la terza alluvione che ha colpito il territorio, la zona di Ravenna in modo particolare, il Tavolo ha sentito l’esigenza di approfondire alcune problematiche e presentare alcune richieste alle strutture commissariali. Abbiamo chiesto misure straordinarie, tempestività e coordinamento al Governo, alla Regione e agli Enti locali e territoriali perché imprese e famiglie in questo territorio sono stremate”.
Dopo oltre un anno e mezzo il percorso appare ancora molto complicato anche dal punto di vista burocratico, con grandi difficoltà burocratiche nella presentazione delle domande e, di conseguenza, con risarcimenti arrivati in numero minimo rispetto agli alluvionati. Senza dimenticare il grave danno emotivo, l’insicurezza generalizzata, che rischia di paralizzare il territorio. Il Tavolo ha sottolineato l’importanza di velocizzare e rendere sicure le misure di risarcimento e di mettere in atto una progettazione per la sicurezza da concordare con i corpi intermedi, ribadendo che le soluzioni vanno ricercate con la collaborazione di tutti i soggetti in campo.
Irene Priolo ha preso la parola annunciando la volontà di aumentare il Cis: “Vogliamo far crescere il Contributo di Immediato Sostegno per le persone che hanno subìto più volte danni da alluvione da 5.000 a 10.000 euro, con un anticipo di 5000 e non più di 3000. Per le imprese si pensa a una cifra di 20.000 euro, importante per tutte quelle piccole imprese, attività artigianali e botteghe che devono ripartire, e che nel 2023 non hanno ricevuto ristori. È una prima risposta che stiamo provando a dare. La gente chiede opportunità per costruire il proprio futuro come avete sottolineato nel documento prodotto dal Tavolo delle Associazioni. Un contributo e un’analisi per cui vi ringrazio e che ho presentato anche al Patto per il Lavoro e il Clima regionale. Come Regione stiamo operando con nuove strategie, provando ad esempio a lavorare su quello che nel 2023 non ha funzionato”.
“L’altro grande tema – ha proseguito Priolo – è proprio quello della prospettiva del futuro. Per questo stiamo chiedendo finanziamenti per grandi opere al Commissario Figliuolo. Il 28 ottobre sarò a Roma per l’approvazione di un Piano stralcio da oltre 850 milioni, che interessa la Regione, i Consorzi di Bonifica e i Comuni: ha l’obiettivo di individuare i bacini idrici che hanno mostrato più criticità e di intervenire su di essi, da Reggio fino al Marecchia”.
La presidente ad interim ha illustrato l’impegno per la realizzazione di grandi opere, che per la loro complessità richiederanno tempi lunghi, come nel caso di una cassa di laminazione. Ma sono stati indicati anche interventi più rapidi, a medio termine, come lavori sugli argini, opere idrauliche, di pompaggio, tracimazioni controllate, interventi di forestazione a monte.
“I territori non vanno abbandonati e soprattutto va scongiurata una delocalizzazione sregolata – ha concluso – È chiaro che alcuni servizi produttivi vanno ripensati o costruiti in modo diverso, ma non abbandonati. Dobbiamo essere più forti del problema. Senza ripercuotere questa responsabilità sui cittadini, ma imparando a coabitare con le complessità del territorio e a costruire insieme un sistema più robusto”.
La Commissaria Priolo si è resa disponibile a tornare ad incontrare il Tavolo non appena approvate le risorse economiche per un aggiornamento sull’avvio dei lavori programmati e urgenti sul territorio insieme alla struttura commissariale alla ricostruzione, auspicando che in un futuro prossimo queste competenze possano essere ricondotte ad un unico soggetto, come anche richiesto dal Tavolo nel proprio documento.