IlRestodelCarlino (ed. Ferrara) Mercoledì 17 luglio 2024
CameradiCommercio L’alleanza tra Ferrara e Ravenna «Con la Zls, crescita e infrastrutture Ma dal governo serve un segnale»
Il presidente della Camera di commercio Guberti: «Ne parlerò con Bignami. Tra le due realtà rapporti ottimi»
di Cristiano Bendin
Perché oggi ha un senso ragionare in termini di ‘area vasta’ tra Ferrara e Ravenna?
«Perché ci rafforza entrambi – risponde Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio Ferrara-Ravenna -, perché l’unione fa la forza tra due realtà provinciali importanti, due territori col mare e il turismo, con un porto strategico, il parco del Delta, due città d’arte, un sistema industriale coeso con affinità: insieme si può fare tanto».
C’è però il problema delle infrastrutture e dei collegamenti. Quali le priorità?
«Il tema delle infrastrutture è rilevante, l’abbiamo posto in vari tavoli perché abbiamo dei collegamenti da terzo mondo: la strada che collega Ravenna a Ferrara attraversando i vari comuni è complicata; la Ferrara-mare necessita di interventi e la Romea, ultimata negli anni 50, che, salvo piccoli aggiustamenti, non è mai stata ammodernata. Il porto di Ravenna, che è di fatto il porto di Ferrara e dell’Emilia-Romagna, diverrà sempre più importante per cui è urgente risolvere il nodo dei collegamenti viari».
E’ davvero così importante il porto di Ravenna?
«Certo! Basti pensare che è il primo per merci rinfuse solide e tra i primi in Italia. Grazie a un investimento di oltre un miliardo di euro, diventerà molto appetibile quando i fondali arriveranno a 14 metri e mezzo. Questo a beneficio di Ravenna, di Ferrara e delle province limitrofe. Tutto ciò si collega poi alla Zls».
Parliamo di Zls: a che punto siamo? Il viceministro Valentini, in visita a Ferrara durante la campagna elettorale, aveva promesso tempi rapidi.
«Vero e anche il viceministro Bignami. Entrambi ci hanno rassicurato sul fatto che siamo in dirittura d’arrivo e io non ho motivo di dubitare. La Zls è partita col via dei ministeri competenti, è passata al vaglio della Corte dei Conti, ha ottenuto l’ok della conferenza unificata Stato-Regioni ed è stato emanato il dpcm: quindi manca solo la formale istituzione. Tuttavia c’è un fatto che mi fa accalorare…».
Di cosa si tratta?
«In Veneto è stata adottata a fine 2022: un mese fa, un dpcm ha istituito il comitato di indirizzo, che ne dà operatività. Poi il decreto coesione, convertito in legge, ha previsto contributi fino a 80 milioni di euro nel 2024 sotto forma di credito d’imposta per investimenti in beni strumentali. Questo significa che se nel 2024 c’è solo il Veneto, noi ne siamo fuori e questo è intollerabile. Per questo, chiedo con forza che si giunga quanto prima a un decreto del ministro della Coesione Raffaele Fitto».
Ha chiamato il senatore di Fd’I Balboni, ferrarese, molto legato al vice ministro Bignami?
«Lo farò certamente. In ogni caso, Bignami mi ha assicurato tutto il suo appoggio e credo nella buona volontà del governo ma guardo ai risultati e, ad oggi, non ne vedo ancora».
Quali benefici dalla Zls?
«Porterà benefici a burocrazia quasi zero e accelererà le procedure per il rinnovamento infrastrutturale, fondamentale per Ferrara e Ravenna. Unioncamere ha calcolato che, con la Zls, il PIL delle nostre province potrebbe crescere fino al 4 per cento, per non parlare dell’export e dei posti di lavoro. Uno studio della Regione Veneto dice che la Zls porterà in dieci anni circa 177mila posti di lavoro in più».
Altro tema che ci accomuna: invecchiamento della popolazione e fuga dei giovani.
«Esatto. Negli ultimi dieci anni il nostro territorio ha perso il 23 per cento delle imprese giovanili, un dato preoccupante. Per non parlare dei giovani da 18 a 35 anni, un disastro. Oggi abbiamo 200 anziani ultra 75enni per cento bambini ma tra vent’anni saranno 310. Non possiamo continuare a stare a guardare! Per questo, come Camera di commercio abbiamo messo sul piatto un milione e mezzo nei prossimi tre anni: per il 2024, la Giunta ha approvato tre bandi per 500 mila euro per creare nuove imprese giovanili e sostenere la loro competitività».
Dopo le iniziali e comprensibili riserve, come sono oggi i rapporti tra il sistema associativo ferrarese e ravennate?
«I rapporti sono ottimi e c’è una linea di indirizzo comune. Nei giorni scorsi ho incontrato a Ferrara le associazioni di categoria e tutte hanno sostenuto con convinzione l’azione che stiamo facendo. Stessa coesione con gli enti pubblici, le due prefetture e i vari comuni».
Che rapporti ha con il sindaco Fabbri, appena rieletto?
«Gli ho inviato subito una lettera di congratulazioni assieme al vicepresidente Govoni e lui ha subito risposto. Appena possibile ci incontreremo».
Con il vicepresidente Govoni come sta procedendo?
«Con Paolo c’è un rapporto splendido e di massima collaborazione, è persona preparata e inserita nel territorio. Io, lui, il segretario generale Giannattasio, valutato dal nostro organismo in termini di eccellenza, la giunta e il consiglio siamo una bella squadra. Funzionari, collaboratori e dipendenti hanno fatto un lavoro straordinario, cooperando con impegno e professionalità alla fusione. Sono loro l’ossatura portante della Camera».