il Resto del Carlino 22 gennaio 2022
Rincari, l’ allarme di Confcommercio «Così chiudiamo per le bollette»
L’ associazione di categoria quantifica gli aumenti nel «100% in più per i bar e 73% per i ristoranti» Il presidente Mauro Mambelli: «Non so se sarà possibile evitare un incremento dei nostri prezzi»
«Chi ha resistito alla pandemia ora rischia di chiudere per le bollette esorbitanti e gli aumenti delle materie prime». è il grido di allarme che lancia Mauro Mambelli, presidente
Confcommercio provincia di Ravenna, sul tema dei rincari energetici che pesano sulle bollette delle attività commerciali. Un problema che, secondo quanto scrive Mambelli, si somma alla sofferenza del periodo delle feste, alle difficoltà dovute alla pandemia e a un forte calo della clientela registrato dal 10 gennaio in poi.L’ associazione di categoria quantifica i rincari energetici nel «100% in più per i bar e 73% per i ristoranti». Confcommercio ha effettuato delle elaborazioni statistiche sugli aumenti per tipologie di attività commerciali, quantificando quanto peseranno su base annua. Si legge che per i bar la bolletta elettrica passa in media da 4.000 a 7.000 euro, e se vi si aggiunge il gas da 5.000 a 10.000 euro.Nei ristoranti si va da 7.000 a 12.000 euro annui di elettricità, che col gas diventano da 11.000 a 19.000 euro. I negozi di alimentari, che utilizzano molto l’ elettricità per la refrigerazione, secondo Confcommercio vedranno la bolletta elettrica passare da 15mila a 24mila euro annui, mentre i costi del riscaldamento dei locali vanno da 1.300 a 2.300 euro, per un totale che da 16mila va a 26mila euro. I negozi non alimentari subiranno perlopiù il rincaro sulla luce, che col gas passa da 5.000 euro a 7.000.
Negli alberghi l’ elettricità da una media di 49mila euro annui passa a 79mila, +61%. Al contempo la spesa per il gas va da 10mila a 20mila euro, e per un albergo tipo (Confcommercio considera una media di consumi di 260mila chilowattora/anno di elettricità e 18mila metri cubi di gas) la spesa media passa da 59mila a 98mila euro annui. Sono cifre da capogiro: «Da due anni stiamo lottando tenacemente con la pandemia che ancora non ci dà tregua e con le restrizioni che hanno modificato il nostro lavoro – scrive Mambelli -, ora questi aumenti del costo dell’ energia sono davvero insopportabili per le nostre aziende».
Con queste cifre, aggiunge Mambelli, «non so se sarà possibile non applicare un aumento dei nostri prezzi, che io ritengo sempre una sconfitta e che potrebbe portare fuori mercato tante imprese, soprattutto del settore turistico. Oltre a questo dobbiamo anche fare i conti con l’ aumento dei costi delle materie prime, con rincari anche nell’ ordine del 30%. Se sommiamo tutto questo diventa difficile stare sul mercato». Mambelli ribadisce che a livello nazionale occorre trovare una soluzione con misure strutturali, altrimenti «molte attività non riusciranno ad arrivare alla fine dell’ anno», e aggiunge inoltre che «riteniamo insufficienti i ristori e i nuovi sostegni alle attività in crisi per il Covid e l’ intervento sui prezzi delle bollette decisi dal governo».
Sara Servadei.
Confcommercio provincia di Ravenna, sul tema dei rincari energetici che pesano sulle bollette delle attività commerciali. Un problema che, secondo quanto scrive Mambelli, si somma alla sofferenza del periodo delle feste, alle difficoltà dovute alla pandemia e a un forte calo della clientela registrato dal 10 gennaio in poi.L’ associazione di categoria quantifica i rincari energetici nel «100% in più per i bar e 73% per i ristoranti». Confcommercio ha effettuato delle elaborazioni statistiche sugli aumenti per tipologie di attività commerciali, quantificando quanto peseranno su base annua. Si legge che per i bar la bolletta elettrica passa in media da 4.000 a 7.000 euro, e se vi si aggiunge il gas da 5.000 a 10.000 euro.Nei ristoranti si va da 7.000 a 12.000 euro annui di elettricità, che col gas diventano da 11.000 a 19.000 euro. I negozi di alimentari, che utilizzano molto l’ elettricità per la refrigerazione, secondo Confcommercio vedranno la bolletta elettrica passare da 15mila a 24mila euro annui, mentre i costi del riscaldamento dei locali vanno da 1.300 a 2.300 euro, per un totale che da 16mila va a 26mila euro. I negozi non alimentari subiranno perlopiù il rincaro sulla luce, che col gas passa da 5.000 euro a 7.000.
Negli alberghi l’ elettricità da una media di 49mila euro annui passa a 79mila, +61%. Al contempo la spesa per il gas va da 10mila a 20mila euro, e per un albergo tipo (Confcommercio considera una media di consumi di 260mila chilowattora/anno di elettricità e 18mila metri cubi di gas) la spesa media passa da 59mila a 98mila euro annui. Sono cifre da capogiro: «Da due anni stiamo lottando tenacemente con la pandemia che ancora non ci dà tregua e con le restrizioni che hanno modificato il nostro lavoro – scrive Mambelli -, ora questi aumenti del costo dell’ energia sono davvero insopportabili per le nostre aziende».
Con queste cifre, aggiunge Mambelli, «non so se sarà possibile non applicare un aumento dei nostri prezzi, che io ritengo sempre una sconfitta e che potrebbe portare fuori mercato tante imprese, soprattutto del settore turistico. Oltre a questo dobbiamo anche fare i conti con l’ aumento dei costi delle materie prime, con rincari anche nell’ ordine del 30%. Se sommiamo tutto questo diventa difficile stare sul mercato». Mambelli ribadisce che a livello nazionale occorre trovare una soluzione con misure strutturali, altrimenti «molte attività non riusciranno ad arrivare alla fine dell’ anno», e aggiunge inoltre che «riteniamo insufficienti i ristori e i nuovi sostegni alle attività in crisi per il Covid e l’ intervento sui prezzi delle bollette decisi dal governo».
Sara Servadei.