da Il Corriere Romagna 4 novembre 2018
Caroli: «Spese troppo elevate per poter restare sul mercato»
RAVENNA «Dico subito che si tratta di costi troppo elevanti per restare sul mercato -sottolinea Paolo Caro li, presidente Confcommercio provincia di Ravenna -. Molte volte, quando analizziamo i dati sulle chiusure delle attività,
sia no esse commerciali o artigianali, non ci soffermiamo veramente sui motivi che inducono un titolare ad abbandonare il progetto imprenditoriale. Molte volte, forse il più delle volte, la motivazione della chiusura sta proprio nei costi fissi che deve sopportare, senza calcolare tra l’ altro ilcosto della tassazione che nel nostro Paese può raggiungere fino al 67% del reddito».
«In particolare per le nuove attività commerciali o artigianali questi costi sono davvero insostenibili – sottolinea Caroli – e per questo sarebbero necessarie misure che aiutassero concretamente chi ha un’ idea imprenditoriale a metterla in atto e soprattutto a continuarla. Molto spes so, invece assistiamo alla nascita e alla morte di un’ attività nell’ arco di 10 -12 mesi. Vorrei inoltre sottolineare che il costo annuo del personale non ha alcuna corrispondenza con la busta paga del lavoratore. Ridurre il cuneo fiscale è una battaglia che Confcommercio porta avanti da anni e su questo il mondo imprenditoriale è inascoltato. Oltre a tutto ciò, occorre poi considerare il ginepraio delle tassazioni locali che andrebbero ricondotte ad un’ unica tassa. Come pure il costo delle tariffe (luce, gas, acqua, ecc) che per un’ attività sono maggiori rispetto a quelle applicate ad uso domestico. Tutto ciò oggi non è più giustificabile e tantomeno sopportabile».