SULLA TARI E TASSE LOCALI COSTI ECCESSIVI E INGIUSTIFICATI
Per cittadini e imprese la tassa sui rifiuti comporta costi eccessivi e ingiustificati che derivano in particolare, da inefficienza ed eccesso di discrezionalità di molte amministrazioni locali, da una distorta applicazione dei
regolamenti e dal continuo ricorso a coefficienti tariffari massimi.
E’ quanto emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio tasse locali di Confcommercio, strumento permanente consultabile sul sito www.osservatoriotasselocali.it, dedicato alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni sull’intero territorio relative alla Tari pagata da cittadini e imprese del terziario.
Entrando nello specifico della ricerca, si scopre che la tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese è sempre più alta e in continua crescita: nel 2017 è arrivata, complessivamente, a 9,3 miliardi di euro con un incremento di oltre il 70% negli ultimi sette anni nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti. In particolare per le imprese del terziario, si fanno sempre più evidenti distorsioni e divari di costo tra medesime categorie economiche a parità di condizioni e nella stessa provincia. In molti casi, poi, le imprese pagano costi per un servizio mai erogato (con aggravi di oltre l’80%) o per il mancato riconoscimento della stagionalità delle attività.
Per Patrizia Di Dio, membro di Giunta di Confcommercio con delega all’ambiente, “i dati dell’Osservatorio sono la conferma di quanto le nostre imprese siano penalizzate da costi dei servizi pubblici che continuano a crescere in modo ingiustificato. Negli ultimi sette anni la sola Tari è cresciuta di quasi 4 miliardi di euro. Bisogna, dunque, applicare con più rigore il criterio dei fabbisogni e dei costi standard nel quadro di un maggiore coordinamento tra i vari livelli di governo, ma soprattutto è sempre più urgente una profonda revisione dell’intero sistema che rispetti il principio europeo ‘chi inquina paga’ e tenga conto delle specificità di determinate attività economiche delle imprese del terziario al fine di prevedere esenzioni o agevolazioni. In due parole, meno costi e meno burocrazia per liberare le imprese dal peso delle inefficienze locali di gestione”.