SACCHETTI DI PLASTICA: NON PIU’ GRATIS DAL 1 GENNAIO 2018
INTERESSA TUTTE LE ATTIVITÀ CHE CONSEGNANO AI CLIENTI BORSE PER L’ASPORTO DEI PRODOTTI
Negozi alimentari e non alimentari, attività ambulanti, attività artigianali con vendita per asporto, bar, pasticcerie, gastronomie, ristoranti e pizzerie, chioschi,
ferramente, tabaccherie e altri
Tra le novità introdotte dalla nuova legge in materia di sacchetti di plastica è stabilito il divieto di cessione gratuita degli stessi.
Dal 1° Gennaio 2018 le sportine per la spesa non potranno più essere omaggiate ai Clienti ma dovranno essere cedute esclusivamente a pagamento e con l’indicazione della voce distinta sullo scontrino fiscale o fattura.
L’obbligo di far pagare le sportine e di esporne la voce distinta per ogni singola unità sullo scontrino, riguarda sia le borse monouso che quelle riutilizzabili.
Restano escluse da questo obbligo le borse in carta, in tessuti di fibre naturali, in fibre di poliammide e in materiali diversi dai polimeri.
ASPETTI FISCALE RELATIVI ALL’ESPOSIZIONE DEL PREZZO
Considerato che l’aliquota IVA della cessione delle borse di plastica è il 22%, sarà necessario adeguare il registratore di cassa riservando un “reparto” a questa operazione in quanto la norma precisa l’obbligo di “indicazione della voce distinta”.
Si raccomanda alle imprese interessate di avvisare il tecnico addetto alla manutenzione del registratore di cassa con congruo anticipo, rendendosi presumibilmente necessario un intervento per l’adeguamento.
Le imprese che hanno il Servizio Contabilità in Ascom possono contattare il proprio Assistente Fiscale di riferimento per ogni ulteriore informazione e/o chiarimento in merito a questi aspetti.
LE CARATTERISTICHE DEI SACCHETTI
Richiamiamo, infine, le caratteristiche che debbono avere i sacchetti di plastica per “essere in regola”.
E’ confermato il divieto di circolazione degli shopper di plastica non riutilizzabili inferiori a certi spessori (200 micron di spessore per quelli alimentari con maniglia esterna, 100 micron per quelli a uso non alimentare sempre con maniglia esterna) e introdotto il divieto di cessione gratuita degli stessi (c.d. pricing, vedi sopra all’inizio). Confermata anche la libera circolazione (sempre a pagamento) per i sacchetti biodegradabili e compostabili ex norma Uni En 13423: 2002 e il quadro sanzionatorio (la competenza all’adozione delle sanzioni passa dalle Camere di Commercio alle Province).
La principale novità introdotta è lo stop graduale a partire dal 1° gennaio 2018 ai sacchetti di plastica ultraleggeri sotto i 15 micron di spessore, richiesti a fini di igiene o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi (es. ortofrutta) che dovranno essere non solo compostabili secondo la norma UNI EN 13432, ma contenere anche una percentuale crescente di carbonio biobased (secondo lo standard UNI CEN/TS 16640): almeno il 40% dal 1 gennaio 2018, il 50% dal 1 gennaio 2020 e non inferiore al 60% da gennaio 2021. Anch’essi poi potranno essere ceduti esclusivamente a pagamento (vedi sopra all’inizio).
Ulteriori novità riguardano le informazioni che devono essere rese ai consumatori e l’apposizione di diciture identificative delle borse commercializzabili da parte dei produttori.
Per rendere più agevole la comprensione delle disposizioni, l’Ufficio Ambiente di Confcommercio nazionale ha realizzato alcuni utili strumenti a disposizione delle imprese per difendersi dal mercato dei sacchetti “fuorilegge”.
I sacchetti di plastica stanno diventando, infatti, un business importante per la malavita e molto spesso vengono falsificati con diciture o apposizione di marchi non rispondenti alle norme di legge.
Le sanzioni possono essere molto pesanti anche nei confronti del commerciante che si è fidato del suo fornitore.
È opportuno, quindi, che chi commercializza tali sacchetti si accerti della conformità degli stessi già al momento dell’acquisto, anche facendo firmare al proprio fornitore una dichiarazione – come quella suggerita da Confcommercio nazionale – che attesti la rispondenza dei sacchetti alle norme di legge; altri materiali utili sono poi una miniguida su come riconoscere il sacchetto commercializzabile e un opuscolo illustrato redatto in collaborazione con ASSOBIOPLASTICHE.
Tutti questi materiali sono scaricabili dal sito di Confcommercio provincia di Ravenna.
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